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lunedì 22 febbraio 2016

Non chiamatemi storica dell'arte! Io sono un'archeologa!

Buonasera a tutti, cari lettori.
Con questo post mi distacco, per qualche minuto, dalla materia letteraria che tratto di consueto. E' già da un po' di tempo che mi preme affrontare un argomento a me caro, perché riguarda strettamente la mia professione, la mia laurea, il mio dottorato in atto.
Iniziamo dal titolo: "Non chiamatemi storica dell'arte! Sono un'archeologa!"



Il motivo è semplice. Come forse qualcuno di voi saprà, sono specializzata in Iconografia cristiana. La mia scelta è stata dettata da un profondo interesse verso la materia che affrontai come primissimo esame durante il corso di laurea triennale in Storia e conservazione del patrimonio artistico e archeologico. Ero lì, una sperduta ventenne, tra le prime file di un'aula 11 sempre piena nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Roma Tre, attenta ad ascoltare ogni minima parola pronunciata dal mio professore, a guardare le piante, le fotocopie di affreschi, a conoscere per la prima volta la domus ecclesiae di Dura Europos o ad esaminare nel dettaglio i mosaici della Basilica di S. Maria Maggiore.



Non mi sono mai pentita della scelta che ho fatto. L'iconografia è da anni nel mio cuore e credo che lì rimarrà per tutta la vita. Ma attenzione: ho scelto di percorrere la via archeologica, il che significa che la mia laurea è in Scienze dell'archeologia e metodologia della ricerca storico-archeologica.
Ho sostenuto esami di archeologia - istituzioni, metodologia, topografia e rilievo - e sono stata su numerosi scavi a "sporcarmi" le mani, a lavorare sui matrix e sulle schede U.S., per non contare le stratigrafie murarie con la compilazione delle rispettive schede U.S.M.
Ricordo polverose mattinate scavando sotto il sole cocente di settembre nel sito dove è sorto il Nuovo Mercato di Testaccio, oppure sull'Appia Antica, per non contare poi i pomeriggi a picconare e fare rilievi sui tumuli della necropoli di Fossa, in Abruzzo. Sono stata ad esaminare gli strati nel famoso Colosseo sotto lo sguardo curioso dei turisti, oppure a siglare e studiare i suoi reperti ceramici. Ho iniziato a scavare nella Basilica anonima di papa Damaso nel complesso cimiteriale di S. Callisto, esperienza purtroppo interrotta da un incidente, che non mi ha però impedito di proseguire ad apprendere in quel magnifico sito. Con la mano sinistra ingessata, ho continuato a disegnare con la destra, "specializzandomi" nel rilievo e nello studio della ceramica.



Sono un'archeologa, la topografia la conosco, la comprendo e mi piace pure. La metodologia dello scavo è solo il primo gradino che un archeologo in formazione deve affrontare e me la sono studiata, apprendendo altre nozioni, soprattutto sul campo. Il rilievo topografico e quello architettonico li ho sempre adorati... non per niente matite e fogli di carta sono fedeli compagni per me.
Questo non è un post scritto per vantarmi. Il mio C.V. è in rete e si può tranquillamente visionare. Non ho nulla da nascondere, ma non provate più a dirmi che, data la mia specializzazione in iconografia, sono una storica dell'arte. Più volte mi sono sentita dire "Eh ma tanto tu sei iconografa! Che ne capisci di topografia/epigrafia/etc" in senso dispregiativo. Non ci siamo, proprio per niente.
C'è modo e modo di praticare l'iconografia e, posso dire per esperienza, che un conto è leggere un articolo scritto da un archeologo iconografo e un conto è leggere un articolo scritto da uno storico dell'arte iconografo. Il primo, oltre che su testimonianze figurative, baserà molto spesso le sue indagini su altre testimonianze materiali. Esaminerà, per esempio, la ceramica rinvenuta nello stesso contesto, si occuperà dei ritrovamenti funerari (se di un sito funerario si tratta), andrà a consultare le fonti, analizzerà la topografia della zona, non si limiterà alla sola figurazione, ma a capire quali e quanti strati di pittura ci sono e su quale U.S.M. si trova l'affresco. E' un metodo, quello dell'archeologo, differente, che si basa su testimonianze esclusivamente materiali. Personalmente non vado mai a supporre cose che non posso vedere o di cui non è rimasto nulla. Metto in dubbio persino ciò che trovo scritto. Ammetto, allo stesso tempo, che c'è sempre qualcuno di questa categoria che si "adatta e si adagia", dimenticandosi purtroppo la propria formazione.



Lo storico dell'arte si occuperà invece di comprendere lo stile, di effettuare confronti, di sottolineare differenze, di provare a identificare un autore, di consultare allo stesso modo le fonti, di esporre e criticare le varie teorie, di effettuare faticose ricerche d'archivio, di distinguere, forme, colori, correnti d'influenza e scuole pittoriche. Lo storico dell'arte si occupa di trattare argomenti come un archeologo non farebbe e non saprebbe fare, e viceversa. Ma attenzione: aver partecipato a una campagna di scavo, non fa di voi degli archeologi.



Sono iconografa, ma non studio le icone. Non pensatevi che il mio ambito di interesse sia basato su quei bellissimi dipinti su tavola con lamine d'oro diffusi nella tradizione bizantina-russa. No, mi occupo di un'arte ancora più antica, che si colloca tra il I e il V-VI secolo d.C., un'arte paleocristiana che si è generata dalla confluenza della tradizione profana e da quella ebraica, per sfociare poi nelle grandi manifestazioni artistiche monumentali. Mi occupo di svelare il significato dietro le semplici immagini, di comprendere il modo di pensare degli antichi, di capire il perché dell'inserimento di una determinata immagine rispetto a un'altra, secondo quale criterio e perché in quel contesto.



Sono iconografa e non scrivo in maniera "poetica". Come un'epigrafista o una topografa, scrivo in maniera concisa, senza troppi giri di parole. Non me ne importa nulla di "come è tracciato il ricciolo del fauno che soavemente danza su una gamba sola, mentre stringe con enfasi il tirso tra le mani, comparandolo alla statua X dell'autore Y" perché di quel fauno a me interessa il contesto di ritrovamento, il metodo di lavorazione, il materiale di cui è composto e la stessa provenienza di quest'ultimo per ricostruire i traffici commerciali dell'antichità.



Sono un'archeologa e rimango con i piedi per terra, guardando al di là di un simbolismo diffuso e stereotipato, delle opinioni comuni, contestualizzando in un panorama più ampio, inserendo il mio oggetto di studio all'interno di un tempo passato, presente e futuro.
Sono un'iconografa, ma prima di tutto sono archeologa, legata alla terra... quello stesso elemento di cui mi sono sporcata le mani e che conserva le testimonianze materiali, senza le quali la mia figura professionale non potrebbe esistere.
Precisiamo, non intendo disprezzare il lavoro di nessuno, men che meno dei colleghi e amici storici dell'arte. Il mio scopo è solo quello di sottolineare che siamo e saremo differenti, senza "spacciarci" l'uno per l'altro. I percorsi e le metodologie di ognuno di noi parlano chiaramente, quindi che non si generalizzi! Voglio dire, se esistono corsi come "Metodologia della ricerca archeologica" e "Metodologia della ricerca storico-artistica" un motivo ci sarà! La diversità è il primo passo verso una riguardosa interdisciplinarietà che, troppo spesso, in Italia ci dimentichiamo. Siamo accomunati da alcuni ambiti d'interesse, dallo svolgimento di alcune attività e soprattutto da un unico obiettivo: lo studio del passato e l'amore per la cultura, la tutela e la conservazione del nostro (martoriato) patrimonio archeologico e artistico. Ma vi prego, differenziamoci! Non siamo tutti uguali. Dobbiamo collaborare, ma ognuno con una precisa identità formativa.




martedì 16 febbraio 2016

Recensione di "Death Metal" di Tito Faraci

Data l'ora, posso solo augurare la buonanotte a voi che mi state leggendo.
Avrei voluto scrivere questo post ore fa, ma la ricerca di un testo antico in rete ha fatto sì che perdessi davvero tutto il pomeriggio. Perché ci ho messo così tanto? Eh bella domanda. La risposta consiste in un riferimento errato, pubblicato di recente, che però non corrisponde a nessun testo. Ho dovuto revisionare davvero moltissimi documenti, prima di trovare quel che cercavo. Consiglio, per tutti (anche per me stessa): controllare 1000 volte prima di scrivere riferimenti a fonti o ad altra bibliografia perché chiunque si cimenterà in uno studio, potrebbe seriamente impazzire.
Dopo ciò, arriviamo al punto della situazione. Ho terminato di leggere "Death Metal" di Tito Faraci. Avevo vinto questo romanzo a un giveaway organizzato dal blog Libri di cristallo.



Trama: Immaginate di essere in viaggio con i vostri amici su un fantastico furgoncino Westfalia che perde olio ed è scomodo da morire. State andando al concerto del secolo: i mitici Tiamat suonano a un festival death metal, in un paesino disperso nella campagna dell'Oltrepò pavese, e voi siete stati chiamati per fargli da spalla... Be', non esageriamo: Lorenzo, Stefano, Matteo, Barbara e Walter, ovvero gli Snake God Hunters, sono solo capitati in scaletta prima dei loro idoli, ma saliranno comunque sullo stesso palco ed è il giorno migliore della loro vita. Sono partiti all'alba dalla Puglia e non ne possono più di viaggiare, ma il problema non è questo. Il problema è che si sono persi nella nebbia, lungo un fiumiciattolo che nemmeno è segnato sulle mappe, e c'è un camionista impazzito che li incalza e fa di tutto per buttarli fuori strada. È a questo punto che tutto comincia ad andare storto...

Forse vi sembrerò stupida, ma i film horror mi impressionano parecchio. Per almeno qualche mese, la mia fantasia prosegue a vagare mista a un certo elevato grado d'ansia, generando incubi anche in pieno giorno, anche quando sono ad occhi aperti. Ecco, per i libri è più o meno la stessa cosa. Ogni volta mi ripropongo di leggerli e mi dico "finiscila di fare la scema che è solo invenzione", e ogni volta ci cado di nuovo. Ero a letto, nel buio della notte, con la sola lucina del mio comodino accesa mentre leggevo questo libro. Inutile dirvi che ogni scricchiolio (quello maledetto delle bottiglie di plastica poi è letale) mi faceva sobbalzare. Lo so, lo so, ognuno ha le sue paure.
Penso che la parte peggiore sia proprio l'inizio, quando un piccolo ragazzino, di cui non viene rivelato il nome, si trova a subire ogni tipo di atrocità da parte dello zio Aldo, ovvero l'incarnazione del male, e di alcuni bulli delinquenti. Il ragazzino di rimando diventerà una specie di macchina da guerra, priva di sentimenti, dall'animo tanto gelido da non riuscire a reagire positivamente nemmeno quando viene adottato da due amorevoli genitori. Solo la musica riesce a liberarlo dalla sua prigione mentale, solo lei riesce lì dove tutti avevano fallito. 



Il racconto si sposta poi sul gruppo di amici composto da Lorenzo, Stefano, Matteo, Walter e Barbara, membri degli Snake God Hunters, gruppo metal. Si stanno dirigendo verso il loro prossimo concerto, in una notte nebbiosa. Classicamente si perdono e vengono pedinati da un furgone inquietante. Dopo averlo seminato, gli SGH si fermano su uno spiazzo per una "sosta tecnica": il furgone non era proprio nuovissimo e i bisogni fisici chiamavano, come in ogni viaggio. Barbara, l'unica ragazza del gruppo, tosta più di un maschio, si allontana nascondendosi, per ovvi motivi, dietro gli alberi.



I ragazzi rimangono sullo spiazzo, ma il camionista pazzo torna indietro. Ne esce una specie di gigante con la faccia da bambino, un essere a dir poco inquietante, munito di una forza mostruosa e di una cattiveria formidabile. Si avventa contro i ragazzi: Matteo è colui che ci rimette la pelle al primo colpo. Lorenzo e Stefano lottano, mentre Walter sembra paralizzato. La sua psiche non ne vuole sapere di mettersi in moto. Il furgone conteneva una rete con tanti piccoli gattini prigionieri... destinati a cosa? Mentre i ragazzi tentano di mettere k.o. il gigante bambino, Barbara scopre un bosco in cui decine di corpi sono stati sepolti.



Inizia da lì un viaggio verso una cittadina oscura, in cui sembra regnare la pazzia, in cui riti oscuri e primordiali si fondono per un mix di cattiveria e anche di una buona dose di splatter. E no, non pensate che chiamare le forze dell'ordine fosse un'idea grandiosa. Probabilmente è stata l'azione più stupida che gli SGH potessero compiere.



Personalmente, faccio i miei complimenti a Tito Faraci perché è riuscito a dipingere delle atmosfere davvero macabre abilmente associate a gradi di suspense (che in me si è trasformata in ansia, ma sono dettagli). Concordo con chi ha paragonato il tutto alle storie di Stephen King.
La sola cosa che non mi è piaciuta particolarmente è il finale. L'ho trovato forse un po' banale, mentre vi erano tutti i presupposti per un'ultima pagina letteralmente "da paura".
Lo consiglio a chi piace DAVVERO il genere. A coloro che come me sono "facilmente impressionabili", fate una bella cosa. Andate in libreria e comprate un romanzo rosa, fantasy, etc. Sono sicura che aiuterà a dormire sonni più tranquilli.
E ora... buonanotte!

domenica 14 febbraio 2016

Per i lettori della trilogia di Sàkomar, una sorpresa da parte mia per augurarvi buon San Valentino!

Buongiorno amici e buon San Valentino, "festa degli innamorati"!
Esatto "degli innamorati"... quindi mi chiedo perché non debbano festeggiare un po' tutti. Non bisogna mica stare insieme o essere sposati per forza per sentirsi i "destinatari" di una festività simile, non vi pare?
Per quanto mi riguarda, è l'onomastico della mia sorellina, Valentina Angela, e quindi è già festa così per me. Poi... va bene, insomma, ho un cuore di ghiaccio, ma ogni tanto si scioglie pure il mio.
Tutti abbiamo quella persona che ci fa battere il cuore in maniera anomala, tutti abbiamo quella persona a cui pensiamo prima di andare a dormire...
Per questo San Valentino, vi ricordo sempre la promozione #WhatIsLove dei SelfDreamers, in cui troverete il mio primo romanzo "Il Regno dell'Acqua" a 0,99 centesimi in formato Kindle.


Non pensate che si tratti solo di fantasy... se si trova in una promozione di San Valentino, un motivo ci sarà. L'amore non manca di certo, l'amicizia è un filo rosso e conduttore e poi c'è tanta avventura.
Vi aspetto tra i miei lettori e voglio sapere cosa ne pensate ovviamente! Quindi improvvisatevi scrittori e regalatemi una recensione (che a me le sorprese piacciono tanto).
Una sorpresa la faccio anche io a voi... ma contiene SPOILER, quindi non è indicata la lettura del post a coloro che intendono leggere la trilogia dal principio o a chi ancora non l'ha terminata.
Avevo pensato di inserire questa lettera all'interno del romanzo finale, ma era già lunghissimo e non mi pareva il caso. Forse però Sàkomar tornerà in un futuro... chi può dirlo. Ecco che vi lascio quindi alla lettera che Stephenyl scrive alla sua Principessa, proprio quando si separano. Eh sì, il loro amore non può essere distrutto da nulla, nemmeno dallo spazio-tempo.
Buona lettura e buon San Valentino ancora!

Attenzione SPOILER!!!




Floryen, Regno dell'Acqua , Sàkomar
34° giorno del Principato di Lùs


Mia adorata Christine,
è trascorso così poco tempo qui a Sàkomar da quando tu, i tuoi fratelli e le tue sorelle avete varcato il portale… forse appena un mese, ma sono certo che nella tua dimensione saranno fluiti via molti più giorni. Ogni mattina, all'alba, quando il castello di Floryen è ancora immerso nei sogni, mi alzo, scendo le scalinate in marmo che incorniciano la fontana dedicata al nostro Guardiano, Poseidone, e mi dirigo verso le stalle. So già che tu non sarai con me mentre accarezzi Furia, il frisone che tanto ami, e che ora è cavalcato da mio padre.
Fulmine è lì, come sempre, ad attendermi scalpitante. Lo sello e insieme corriamo via da quel palazzo che per me è solo un covo di ricordi, così vividi, così reali che a tratti mi pare quasi di poter toccare. Mi sembra ieri che, insicura e timorosa, salivi in groppa a quel fiero Ippogrifo che denominasti Rainbow. Mi sembrano trascorsi solo pochi minuti da quando afferravi la spada per allenarti insieme a me e, dolorante, ma sempre sorridente, uscivi dal campo di addestramento per recarti subito dopo da Cleo. E quando d'un tratto ti ho vista acquisire sicurezza, quando il tuo coraggio è finalmente emerso, risplendevi esattamente come l'Elemento di cui era padrona.
Sei stata un'amica per me, quella che non ho mai avuto. Una spalla su cui contare sempre, perché anche se questa dimensione non ti apparteneva, l'hai presa a cuore. Hai voluto cambiarla insieme agli altri Principi e per questo io e tutti gli abitanti di Sàkomar ve ne saremo sempre grati.
Tu e la tua famiglia siete riusciti dove tutti noi avevamo fallito. Curioso, non è vero? Mi hai narrato della tua dimensione. I fatti che la sconvolgono sono a tratti più grotteschi di quelli che si svolgevano nelle prigioni di Termophilia, eppure il vostro animo è riuscito a sopportare, trovare la forza e riversarla positivamente su ogni essere vivente della nostra dimensione.
Io e Fulmine ci rechiamo sempre accanto a Dafne. Lì attendiamo che il sole sfiori con i suoi caldi raggi le acque cristalline dell'Oceano. Porto ancora con me il flauto. Non voglio incantare nessuno. I Draghi sono tornati nel Regno dell'Acqua, ma nuotano al largo, verso Altamarea. Suono perché la musica mi riporta alla mente ricordi lontani. Sono notti che sogno mia madre, la Principessa Eleonore. Non l'ho mai vista come ben sai, o meglio, ero troppo piccolo per ricordarla quando mi stringeva a sé, tra le sue rassicuranti braccia. L'ho osservata nel riflesso, a lungo. Era dolce, buona, con un gran cuore, lo stesso che è riuscito ad amare una creatura disprezzata da tutti come mio padre. Me ne ha parlato, sai? Gli brillano ancora gli occhi quando la nomina. L'amore per lei non è mai svanito, è sempre vivo nel suo cuore spezzato e martoriato. Vorrei poter fare qualcosa per lui. Ha sofferto e prosegue a soffrire così tanto che… beh, vorrei riuscire a manipolare il tempo, come fa Niko, anzi Crono, e restituirgli la vita che gli è stata sottratta. Nonostante tutto, Feshyl è in pace adesso. Ha me con lui e si sente al sicuro, si sente a casa finalmente. Ho sognato per tanti anni di incontrare il mio vero padre… mai avrei immaginato che fosse il Cavaliere dal Cuore Nero. Eppure, adesso che è qui, vicino a me, nella mia vita, mi sembra come se i pezzi della mia esistenza avessero trovato un senso, ricomponendosi.
Christine, so che puoi capirmi. Sei l'unica che ci è sempre riuscita… o forse, quasi sempre. Ti ho fatta arrabbiare numerose volte. Me ne accorgevo, anche se evitavo di leggerti nel pensiero. Notavo i lampi d'odio che mi lanciavi quando avevo quegli apparenti cambi di comportamento nei tuoi confronti. Mia amata, sai però che non ti avrei mai voluto far soffrire. Era per via del Patto. Avevo timore che Glalèn potesse ucciderti e questo non me lo sarei mai perdonato.
Ti avevo giurato che avrei dato la vita per proteggerti e non mi sono mai pentito di essermi frapposto tra te e mio padre. Ricordo il dolore lancinante della spada che mi ha attraversato il petto e le fiamme che hanno avvolto la mia realtà. Ricordo il tuo volto triste, il tuo sguardo disperato e disperso, prigioniero dell'Elemento. Ricordo di aver lasciato la mia esistenza paradossalmente felice, perché ti avevo salvata, perché tu – mio unico amore – avresti proseguito a vivere e avresti vinto una guerra per cui eri stata chiamata.
Osservo l'Oceano, l'azzurro e lo scintillio del sole, e mi tornano in mente gli istanti accanto a te, durante la Notte Lucente. Eri magnifica in quell'abito azzurro. So che eri in imbarazzo. Ti si leggeva sul volto. Avevi le guance leggermente imporporate. Ma non dimenticherò mai lo sguardo che mi rivolgesti quando Minhalconian mi lasciò danzare con te. Le stelle si erano trasferite nelle tue iridi sfumate, ogni lineamento volto a incorniciare il tuo splendido sorriso. E le tue mani salde nelle mie, che non ti avrei mai lasciata. Se avessi potuto tenerti abbracciata a me per sempre, credimi, lo avrei fatto.
So che lo ricordi, il nostro primo bacio. Pensavo che il cuore potesse scoppiarmi nel petto quando hai posato le tue labbra vellutate sulle mie. Christine, vorrei dartene altri mille di baci se solo fossi qui, accanto a me… come quando sei venuta a cercarmi, preoccupata perché ero voluto andare in riva al mare, solo, a riflettere sul mio triste passato. Hai illuminato quella notte che appariva tanto buia, tu, la mia Principessa.
Ogni singolo istante trascorso con te è vivido nella mia memoria. I ricordi sono ciò che di più prezioso possiedo al mondo. E sì, ti sto scrivendo una lettera, consapevole del fatto che non la leggerai mai. I Portali sono sigillati e nessuno più potrà aprirli. Il destino è stato crudele. Ha unito due dimensioni, ci ha fatti incontrare, innamorare e infine separare per l'eternità.
Tuo fratello Fabio non ha mai creduto nel destino. Un giorno mi disse che era convinto di poterlo forgiare da sé, che nessuno avesse stabilito le nostre azioni. Eppure, da quando non sei più con me, non ci credo… Penso che, chiunque sia il proprietario di questa dimensione – o di questo animo – che è Sàkomar, dev'essere una persona egoista. Per il suo bene, ha fatto sì che noi due, come mio padre e mia madre prima ancora, fossimo separati per sempre. E a nulla è valso l'amore! "Amor che move il sole e l'altre stelle!", citando quell'Umano, Dante, di cui tu mi hai parlato. L'amore è una forza potentissima in grado di rivoluzionare il cosmo, questo ho sempre creduto… ma tu non sei qui con me.
Chissà se nella tua dimensione mi pensi ancora, o se sei stata più coraggiosa di me a porre fine a un sentimento così potente come quello che ci legava. Non credo sopporterei il dolore di vederti tra le braccia di un altro uomo che non sia io… perché Christine, sappi che non ho mai amato nessun'altra persona al mondo come te, mai. E se tu non puoi essere al mio fianco, scelgo la solitudine. No, non riesco a darmi pace e vivrò per cercare un modo di cambiare il nostro crudele destino. Il mio cuore ti appartiene, ora e per l'eternità.
Ti amo, mia Principessa.
Tuo, per sempre


Stephenyl


Vi ricordo che, essendo questo testo una mia creazione, ne detengo tutti i diritti.

sabato 13 febbraio 2016

What Is Love? Dal 14 al 21 febbraio regalati un romanzo a soli 0,99 centesimi!

Buonasera a tutti, cari lettori! Torno sul mio blog per postare una piccola parentesi romantica e librosa. Con il bel gruppo di self-publishers di cui faccio parte, ideato dall'amica Marie Albes, abbiamo organizzato per questo San Valentino, una promozione speciale nel periodo compreso tra il 14 e il 21 febbraio. Si tratta dei nostri ebook acquistabili a soli 0,99 centesimi. Direi che, per una cifra così irrisoria, potete farne una bella scorta.
C'è anche il primo volume della saga di Sàkomar, "Il Regno dell'Acqua", in cui almeno due belle storie d'amore non mancano, oltre a tanta fantasia.
Che aspettate quindi? Fate il pieno sui vostri e-readers e buona lettura! Ovviamente, non dimenticatevi delle recensioni! Per noi sono molto molto importanti perché ci aiutate ad acquisire notorietà e a migliorarci, nel caso ci fossero elementi che non sono stati particolarmente apprezzati.
Per San Valentino, regalatevi delle belle letture! Non ve ne pentirete!
p.s. se qualcuno di voi avesse un blog o una pagina Facebook, potete tranquillamente condividere il post. Siamo grati a chiunque ci aiuterà!


Di seguito, eccovi tutti i TITOLI:

- APOSTASIA, Marie Albes: http://www.amazon.it/Apostasia-Marie-Albes-ebook/dp/B00U6QQUZM/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1455316585&sr=8-1&keywords=apostasia

- Il REGNO DELL'ACQUA, di Cristina Cumbo: http://www.amazon.it/Regno-dellAcqua-Quattro-Principi-Sàkomar-ebook/dp/B00MOU0TKU/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1455316607&sr=8-1&keywords=cristina+cumbo

- ALMA CADERA, di P. Marina Pieroni: http://www.amazon.it/Cadera-Cronache-dalle-Terre-Arret-ebook/dp/B00T58GKFC/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1455316642&sr=8-1&keywords=alma+cadera

- CRUELTY OF FAITH, di Rossella Modugno: http://www.amazon.it/Cruelty-Faith-Stronghold-Saga-Vol-ebook/dp/B00IYQOLSY/ref=sr_1_3?ie=UTF8&qid=1455316705&sr=8-3&keywords=rossella+modugno

- THE BLACK MASK, di Virginia Rainbow: http://www.amazon.it/black-mask-Virginia-Rainbow-ebook/dp/B00GV9ZVZS/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1455316742&sr=8-2&keywords=virginia+rainbow

- LA CHIAVE D'ORO, di Regina Pozzati: http://www.amazon.it/Chiave-dOro-Regina-Pozzati-ebook/dp/B01A40J1GO/ref=sr_1_fkmr1_1?ie=UTF8&qid=1455316825&sr=8-1-fkmr1&keywords=egina+pozzati

- AMETHYST, di Silvia Castellano: http://www.amazon.it/Amethyst-1-Silvia-Castellano-ebook/dp/B00NJBFM8M/ref=sr_1_3?ie=UTF8&qid=1455316879&sr=8-3&keywords=silvia+castellano

- QUESTO VIAGGIO È PER SEMPRE, di Jessica Maccario: http://www.amazon.it/Questo-viaggio-è-per-sempre/dp/1517662737/ref=sr_1_3?ie=UTF8&qid=1455316922&sr=8-3&keywords=jessica+maccario

- WOLF'S EYES, di Antonio Moliterni: http://www.amazon.it/Wolfs-Eyes-Piac-x16D-Directors-ebook/dp/B00NB3M8DA/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1455316968&sr=8-2&keywords=antonio+moliterni

- NEVE SCURA, di Simona Busto: http://www.amazon.it/Neve-Scura-Racconto-Simona-Busto-ebook/dp/B00RBH66R6/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1455317044&sr=8-1&keywords=neve+scura


mercoledì 10 febbraio 2016

Booktrailer del mio nuovo romanzo "Chiaro di Luna", prossimamente in cartaceo ed ebook

Buonasera a tutti amici, come state?
Tra una cosa e l'altra, rigorosamente in notturna (la creatività viene al calar della sera), sono riuscita a creare il booktrailer di "Chiaro di Luna", in cui si vede l'anticipo della copertina interamente disegnata da me, retro incluso. In realtà è più scura... non capisco perché nel video il blu venga fuori così brillante, ma l'importante è il contenuto.
Solo per voi e sul mio blog quindi, ecco l'anteprima del romanzo che prossimamente troverete in cartaceo e formato digitale. La data d'uscita non posso anticiparla, ma sarà sicuramente un po' più in là. Intanto rimanete connessi al mio blog, alla mia pagina Facebook e al profilo Google+, dove troverete ogni aggiornamento.


Trama: Rockenfield, 1315 d.C.: un'orda malefica di mercenari provenienti dall'Est, si abbatte sul piccolo villaggio ai confini con la Foresta Nera. Dei mostri, metà uomini e metà lupi, li combattono per proteggere le proprie terre. Karl, il misterioso eremita, viene ucciso, ma la maledizione della luna viene trasmessa a una bambina, Livvy.
Roma, 2008: Luna è una ragazza come tante, forse un po' scontrosa e asociale, ma il suo carattere è stato forgiato a causa del bullismo imperante nel suo liceo. A volte vorrebbe fuggire e scappare da quella realtà, ma un giorno, in preda a un tremendo attacco di rabbia, il suo corpo inizia a mutare. Lei è l'erede della maledizione che è scritta nel suo DNA, ma Luna non vuole arrendersi al destino. Inizia un viaggio, volto a scoprire la verità, cavalcando le ali del tempo e ripercorrendo una leggenda, fino ad arrivare a Friburgo, dove un segreto, nascosto da secoli di storia, è in attesa di essere svelato...



Che ne dite? Spero di avervi tra i miei lettori! Luna vi aspetta per un'emozionante avventura tra Roma e Friburgo, a metà tra il presente e un oscuro passato.

lunedì 1 febbraio 2016

Recensione di "Prima che tu vada via/Dimmi che ballerai con me" di Victoria Vílchez

Buonasera amici! Prima di concentrare di nuovo la mia vista sulla mia tesi, eccomi qui a pensare alla lettura. L'ultimo romanzo che ho terminato in pochi giorni è l'opera doppia "Prima che tu vada via/Dimmi che ballerai con me" di Victoria Vílchez. Ho vinto il piccolo volume a un giveaway organizzato dalla casa editrice "Libro Aperto International Publishing".
La copertina mi ispirava molto, soprattutto perché non vi era il punto di vista dell'unica protagonista femminile, ma finalmente anche di un ragazzo!





Trama: Ariadna è una donna insicura e ostinata che ha preso la sua decisione: stare lontana dagli uomini, costi quel che costi. Lucas è un vero seduttore, dannatamente sexy e miglior amico di Ariadna. Una linea sottile separa l’amicizia dal desiderio e quel desiderio può costare caro a entrambi. Possono accettarlo e fare finalmente il grande passo, oppure perdersi per sempre.
Quanto saranno disposti a rischiare l’uno per l’altra?
Stai per conoscere la storia di Ariadna, ma come per tutte le storie, non esiste una sola versione. Sei pronto a conoscere Lucas e il suo punto di vista?
In "Dimmi che ballerai con me" scopriremo i sentimenti e le reazioni di Lucas davanti alle scelte di Ariadna. Due protagonisti, una storia, due versioni e un finale incredibile.


Max Pezzali (il mio caro adorato Max!) non cantò mai una canzone più azzeccata di "La regola dell'amico": "Se sei amico di una donna non ci concluderai mai niente, mai niente, niente, mai non vorrai rovinare un così bel rapporto".
L'amicizia tra uomo e donna non esiste, se c'è almeno un briciolo di attrazione da una delle due parti.
Se decidi di conservare l'amicizia, stai pur certo/a che con quella persona non ci starai mai insieme.
Questo è il messaggio ed è la pura e semplice verità, un'esperienza che quasi ognuno di noi ha vissuto. Se una persona ti interessa, non provare a iniziare un'amicizia che sarà soltanto finzione.
Ariadna, o meglio Ari, studia Biologia a Madrid e ha preso una decisione (assurda perché tanto il più delle volte non funziona): stare a dovuta distanza dagli uomini. 



Alla prima lezione di Statistica, Ari arriva in ritardo e incrocia lo sguardo di Lucas. Da entrambe le parti c'è subito alchimia (il famoso "amore a prima vista", raro ma non impossibile... ehm ehm..), ma i due decidono di essere "migliori amici". 



Ari prova a una fortissima attrazione per Lucas, e lo stesso vale per il ragazzo, ma nessuno dei due è capace di sbloccare la situazione e di far finalmente sbocciare quella relazione in qualcosa di più serio e maturo. Lucas lavora in un locale e proprio lì verrà organizzata una festa per il compleanno di Ari. Scorrono fiumi di alcool (come di consueto), la musica scorre nelle vene e la ragazza, secondo una tradizione, balla per gli invitati. 



Lucas la ama, ne è certo, ma per dimenticarla e non rovinare tutto, frequenta diverse ragazze con le quali trascorrerà solo una notte, prima di non vederle più. Ari è diversa: gli fa battere il cuore ed è solo lei che vorrebbe accanto a sé. Quella sera, entrambi ubriachi, si ritrovano insieme, baciandosi, abbracciandosi e spogliandosi... ma Lucas improvvisamente si ferma. Non vuole proseguire oltre. Ari si offende a morte; Lucas invece non vorrebbe che la loro prima volta insieme fosse da incoscienti a causa dell'alcool e finge di non ricordare nulla di quella notte. Il loro rapporto prosegue in una sorta di tormento, in cui l'attrazione diventa sempre più potente, finché finalmente Ari, portata "a forza" dalla sua amica Lola a casa di un disperato Lucas, riesce ad andare un passo oltre e i due finiscono insieme, travolti dalla passione.



Da quel momento le cose cambieranno e, dopo ancora qualche "inseguimento", i due lasceranno da parte l'amicizia per poter vivere il loro amore.
Ho letto un po' le altre recensioni e personalmente ho avuto un'impressione un po' diversa dal resto delle blogger. Ari, che apparentemente sembra una ragazza timorosa in ambito amoroso, rivela invece una personalità che mi sarei aspettata di leggere nella parte dedicata a Lucas.
Ari è una ragazza travolta dagli ormoni che si risvegliano ogni volta in cui incrocia Lucas.
Lucas al contrario appare molto più romantico. Vuole Ari per sé, vuole amarla e stupidamente (ma i ragazzi purtroppo lo fanno spesso) prova a dimenticarla con altre, affogando poi i pensieri nell'alcool convinto che le cose avrebbero potuto cambiare.
Mi domando poi un'altra cosa: perché mai Ariadna abbia voluto chiudere con tutti gli uomini. Chi l'ha tanto traumatizzata? In fondo è giovane, appena una ventina d'anni, e forse un quadro migliore sul suo passato, a questo punto, avrebbe aiutato a fare chiarezza sul personaggio.
Lucas ha la maschera da "latin lover" e invece è un ragazzo che desidera la persona giusta accanto a sé, l'unica che potrà amare.
Il genere è Young Adult, non il mio preferito devo dire, ma la narrazione l'ho trovata scorrevole, adatto a trascorrere qualche oretta (perché sono appena 200 pagine con righe scritte abbastanza larghe) di relax. La storia è forse un po' scontata: dall'amicizia, che amicizia non è mai stata, si passa a un amore travolgente in un batter d'occhio. Sin dalle prime parole di Ariadna (io ho iniziato dal suo punto di vista) si capisce dove si voglia andare a parare e con quanta rapidità.
Forse è più indicato definirlo un racconto che un vero e proprio romanzo nel quale i personaggi avrebbero probabilmente avuto un maggior spessore tracciando una storia un po' più dettagliata e ricca di sensazioni.

Bene, e ora che leggerò? Ho due romance, un horror, un libro di astrofisica (quello di Licia Troisi) e quello del grande Alberto Angela sul Vaticano. Gli ultimi due tenderei a leggerli in momenti maggiori di attenzione perché vorrei assimilare per bene i concetti, quindi la scelta si concentrerà sugli altri tre. Vedremo stasera cosa mi ispirerà.
Proprio ieri ho terminato l'ultima revisione di "Chiaro di Luna", ho creato il booktrailer e... la copertina, totalmente opera mia, è finita. Adesso devo solo decidere quando farlo uscire... e devo dire che l'idea, al momento, è quella di pubblicarlo solo in digitale. Se poi ci saranno richieste, provvederò al cartaceo (o se qualche casa editrice si ricordasse di passare anche dalle mie parti, sarebbe un sogno che si avvera!). Intanto buona serata e a presto! 
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