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martedì 11 aprile 2017

Ricercando... a Torino!

Buonasera lettori! Come state? Io sono tornata da un breve viaggio a Torino, mirato essenzialmente a consultare alcuni documenti in archivio. Certo, le ricerche sarebbero molto più belle se fossero pagate, ma in un momento come questo la "retribuzione" sembra essere il privilegio di pochi.
Ad ogni modo, si prosegue, non so per quanto ancora, ma si va avanti.
Ho avuto quindi l'occasione di visitare un po' Torino. Ho sicuramente perso i monumenti più belli e interessanti come Palazzo Madama e la Basilica di Superga, ho dovuto - mio malgrado - "saltare" il Museo del Cinema e il Lingotto, ma avrò un buon motivo per tornarci e visitare il tutto con calma.


Il primo giorno sono andata al Museo Egizio. Per un'archeologa e, soprattutto, appassionata dell'Egitto come me (alcuni sostanziosi scaffali della mia libreria sono occupati da volumi sulla terra dei Faraoni), è stata una tappa obbligata. L'ho trovato davvero splendido, sia per organizzazione che per esposizione; risulta, a mio avviso, magnifica l'apertura del magazzino musealizzato, seguendo FINALMENTE il modello estero.


Avevo studiato sui libri di museologia l'allestimento delle stanze buie con illuminazioni studiate ad hoc, in modo che le statue risaltassero e devo dire che, viste dal vivo, sono veramente spettacolari.


Ho però due piccoli appunti da fare:
- le didascalie bianche su sfondo trasparente (è il caso delle vetrine) sono completamente invisibili. Ho fatto molta fatica a leggere e mi sono dovuta avvicinare parecchio. Sarebbe più opportuno usare caratteri di un altro colore oppure inserire uno sfondo più scuro esclusivamente nella zona interessata dalla descrizione del reperto.
- il percorso visita mi è sembrato un po' troppo dispersivo. I reperti esposti sono tantissimi e le sale sono automaticamente numerose. La guida interattiva compresa nel prezzo di biglietto è un'ottima cosa, ma non basta selezionare il percorso tramite quello strumento. Si potrebbe creare un percorso fisico vero e proprio, con chiusure e frecce per far defluire il pubblico nella direzione desiderata.
Per il resto, nulla da dire. Solo tanti complimenti allo staff del museo e al direttore, Christian Greco, attualmente impegnato in missione. Il Museo Egizio di Torino è davvero uno splendore Italiano.


La prima giornata è poi proseguita con una lunga passeggiata verso via Garibaldi, ricca di negozi, dove ho potuto assaggiare gli agnolotti, specialità piemontese.


Durante la seconda giornata, ho dedicato la mattinata alle mie ricerche d'archivio, mentre fuori diluviava. Uscita di lì, però, la pioggia non ha accennato a diminuire. Sotto le gocce sempre più fitte, sono andata a visitare il Duomo, recandomi davanti la teca dove è conservata la Sindone, per poi uscire e dirigermi verso la Porta Palatina.




E' stata necessaria la pausa pranzo per riprendere energie utili a raggiungere la Mole Antonelliana.
Non ho visitato però il Museo del Cinema. Ci avrei impiegato tutto il pomeriggio e, con poco tempo a mia disposizione, avrei voluto vedere anche altri angoli della città, nonostante mi sia dispiaciuto molto.


Sono salita sull'ascensore e... beh, per una come me che soffre di vertigini la salita non è stata molto piacevole, anzi, direi di aver provato un misto di emozioni: paura e al contempo meraviglia per quell'architettura gigantesca all'interno della quale sembrava di volare. Forse potrei indicare il tutto con il concetto di "sublime", per dirlo alla Kant. La vista da lassù è stata però spettacolare: le Alpi innevate circondavano strade dritte e palazzi usciti da un'altra epoca, come se la realtà si fosse fermata; il giardino del Palazzo Madama spiccava stendendosi in una verdeggiante area palpitante nel cuore della città; il Po' era un corso argentato che luccicava sotto i timidi raggi di un freddo sole coperto dalle nuvole; infine, dall'alto, la Basilica di Superga sembrava vegliare in lontananza.


Dopo aver trascorso un bel po' di tempo a contemplare il panorama (neanche fossi il Viandante sul mare di nebbia di C. D. Friedrich), sono uscita dalla Mole e ho proseguito verso piazza Vittorio Veneto dove, in teoria, sarebbe dovuto passare un bus per arrivare alla chiesa di Santa Maria del Monte dei Cappuccini. La poca praticità ha fatto sì che il tram fosse quello sbagliato. Abbandonata perciò momentamente l'impresa, ho visitato la chiesa della Gran Madre di Dio, dalla cupola incredibilmente simile sia a quella del Pantheon che a quella della chiesa di San Bernardino alle Terme di Diocleziano a Roma. Al suo interno è ospitato il Larario dei caduti della prima guerra mondiale.


Si era ormai fatta una certa ora e se c'è una cosa che ho imparato è che è a Torino gli orari non sono affatto come quelli romani: verso le 19:30 i bar iniziano a proporre gli aperitivi e già verso le 21:30 molti locali sono chiusi, a meno che non si tratti di ristoranti un po' altolocati. Lo stesso Mc Donald's era praticamente vuoto già alle 21:15. Questo fatto mi ha sinceramente sopresa.
Passeggiando perciò nel giardino La Marmora, ricco di coloratissime viole, sono tornata in hotel.


Il terzo giorno, mappa alla mano e navigatore sul cellulare, ho preso il bus giusto per andare a visitare la chiesa dei Cappuccini.


La salita è veramente ripida, ma in compenso il panorama è magnifico. C'era pure una mongolfiera vicino alla Mole quella mattina.


All'interno della chiesa, ho notato un altare dedicato a S. Botonto, martire bambino, sepolto sulla via Nomentana nelle catacombe di S. Agnese. Ammetto la mia ignoranza perché non conoscevo proprio il suo culto. Accanto alla chiesa, vi è il museo Duca degli Abruzzi, dedicato alla montagna e direi per "specialisti" delle alture.
Un altro giro sul tram mi ha velocemente condotta fuori dal centro della città per visitare il magnifico Parco del Valentino, una vera e propria oasi di verde che si sviluppa sulle sponde del Po', pulite e valorizzate (qui a Roma, per il Tevere sembra ormai una pura utopia...).



Camminando, ho passeggiato per le viuzze del cosiddetto Borgo Medievale, una riproduzione molto carina di case medievali eseguita nel 1884 per l'Esposizione Generale Italiana.



Il treno ripartiva però alle 16:30 e mi sarebbe sinceramente piaciuto rimanere anche solo un giorno in più, ma Roma chiamava e gli impegni anche. Sono felice però di aver potuto visitare una città che merita sicuramente un secondo viaggio. Alla prossima, mia cara Torino!


p.s. le foto sono TUTTE di MIA esclusiva proprietà. Ne detengo perciò ogni diritto.

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