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lunedì 4 settembre 2017

Recensione di "I baci non sono mai troppi" di R. Martos

Bentornati amici lettori! Come sono andate le vostre vacanze?
Spero che vi siate rialssati e siate pronti a tornare con più carica alle vostre occupazioni, qualsiasi esse siano.
Il mare, si sa, concilia la lettura... e non ho potuto evitare di portare con me qualche romanzo.
Il primo di cui vi parlerò è "I baci non sono mai troppi" di R. Martos.


«I baci non sono mai troppi: se ne possono dare tanti senza paura di esaurirli, ed è l'uso migliore che se ne possa fare».

L'affetto non è mai troppo, così come la sua forma più potente, l'amore, che resiste alla lontananza, alle discussioni, al tempo e persino alla morte. È l'unica cosa che può sconfiggerla perché, dove l'essere umano per questioni biologiche cessa di esistere, il suo operato condotto con amore rimane e permane.
Ho terminato questo romanzo pensando a quanto sia bella la vera amicizia, se solo esistesse. Scriviamo di lei, forse perché nel nostro cuore speriamo sempre di incontrare un sentimento simile.
Ho trovato in Lucía la mia fotocopia. Mai nessun personaggio letterario mi ha mai somigliato tanto: la mora con la battuta sempre pronta e un caratteraccio, pronta ad affrontare la vita senza cedere a sentimentalismi perché ha costruito intorno al suo cuore una barriera troppo salda, uno scudo per non soffrire ancora e che, in fondo, desidera soltanto qualcuno che abbia il coraggio e la costanza di giungere alla vera e fragile Lucía.
Poi c'è Eva, la bionda soprannominata così da Lucía (mi viene da ridere… perché anche io chiamo sempre una mia amica "Bionda". Noi more lo facciamo). Lei è più romantica, riflessiva, timida a volte e impulsiva, ma allo stesso tempo coraggiosa, che riesce a trovare la forza di reagire in fondo a se stessa e negli affetti che la circondano.


Le due sono più che amiche, quasi sorelle. Si sono conosciute da piccole quando Lucía aveva perso sua mamma. Il destino ha preparato le sue carte: Lucía trova Eva quando ne aveva più bisogno e percorrono la strada insieme fino ai trent'anni, quando una discussione le separerà. Ma nessuna separazione è mai per sempre. Il destino, infatti, gioca ancora. 
Lucía si è costruita la sua vita, lavora, è indipendente e LIBERA. Ha avuto un maestro, Luis, che l'ha guidata e ha incontrato tante persone senza fermarsi mai.
Eva si è sposata con Raul, ha avuto una famiglia, una bambina – Lola – e recita perché quella era la sua passione. Ma proprio mentre le cose iniziano a non andare per il verso giusto nella vita di Eva, ecco che in aeroporto avviene l'incontro con Lucía.


Gli anni si annullano, il tempo riprende a scorrere da dove si era fermato e le due tornano inseparabili. Il romanzo procede a capitoli alterni di storia presente e flashback, narrata da Eva e Lucía, senza mai perdere il ritmo frizzante. Il finale… probabilmente farà l'effetto di un macigno, o almeno così è stato per me, ma leggete questo romanzo. È uno dei pochi che, nella mia vita da lettrice compulsiva, è riuscito a emozionarmi.
I miei personaggi preferiti? Senza dubbio Lucía e Luis, l'uomo più affine a se stessa che Lucía abbia mai incontrato. E so, per esperienza, che è davvero raro avere la fortuna di incrociare la propria vita con una persona che ti capisca sempre, una persona con cui sei in sintonia e che, nonostante tutto, riesce a insegnarti ogni volta qualcosa di nuovo. Un maestro che ti guidi è un bene prezioso, una persona che sostenendoti, sviluppando le tue capacità e rendendoti libera, ti dia la possibilità di potertela cavare in questo mondo. Bisogna essere fortunati per trovarne uno (e la fortuna non è dalla parte di chiunque purtroppo...).
E poi c'è Lola, la piccola bambolina che emana dolcezza e allegria. Come si fa a non amarla?
Sono tante le citazioni che ho segnato, ma ne scriverò qui solo qualcuna (altrimenti dovrei riportare l'intero romanzo). Buona lettura a chi deciderà di conoscere la storia di Eva e Lucía.


«"Perché tutte le mie amiche avevano già dato il loro primo bacio, mentre io no e ho già dodici anni. Voglio essere come tutte le altre!"
"Questa è una sciocchezza, Eva. Non devi fare quello che fanno le altre ragazzine. Tu devi fare quello che devi, il tuo dovere."
"E che c'è di male in un bacio?"
"Niente, ma dare un bacio che non volevi dare non si fa. È stupido. È come buttarlo via…"
"Ma i baci non sono mai troppi: non si esauriscono e non ne abbiamo una riserva limitata. Si può sempre darne altri."»

«"[…] L'amore non è cieco, l'amore è pazzo e fa cose incomprensibili."»

«"Senti, Eva, l'amore è tutto meno che responsabile. Nessuno pensa a cosa è giusto quando si innamora; se ci pensa, è un'altra cosa, ma certamente non è amore…"»

«"Senti, quando vuoi veramente qualcosa, devi scommettere sopra tutto, anche se potresti perdere. Devi darti anima e corpo a ciò che desideri, il successo si ottiene lottando e rischiando."»

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