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domenica 15 ottobre 2017

Cagliari e dintorni: report di viaggio

Mentirei se dicessi che stavolta non ero agitata. Sono sincera: ero in ansia per la conferenza, lo sono sempre di solito, ma stavolta era diverso. La mia prima conferenza da PhD (proclamata tale, seppur ancora senza diploma) comportava una certa responsabilità, nonostante parlassi di un argomento che ormai fa parte di me. Come ho scritto qualche giorno fa su Facebook - e i miei contatti lo sanno bene - non mi abituerò mai a tutto questo... o forse sì, quando sarò più grande.
Un po' è colpa del carattere, un po' della "giovane" età, un po' anche della spavalderia che a me manca, mentre ad altri colleghi viene così naturale che sembra quasi siano nati con la sapienza infusa.
Eppure, è andato tutto bene e, oltre al carattere puramente scientifico di questo magnifico incontro di studi, sono riuscita a conoscere Cagliari.


Per la prima volta ho posato i miei piedi sul suolo sardo e sono stata davvero contenta di averlo fatto.
Appena giunta in città dall'aeroporto, ho subito percepito quell'odore di mare, di salsedine, di estate, nonostante sia ottobre. Al porto erano attraccate gigantesche navi da crociera che si ergevano imponenti accanto a barche a vela e yatch che, in confronto, sembravano tanto piccole, in miniatura.


Davanti al porto, i vicoletti del quartiere di Marina si inoltrano nella città, così tortuosi, stretti, colorati, ricchi di negozietti. Ho alloggiato lì, ma con il senno di poi non farei la stessa scelta. Purtroppo la situazione della sicurezza sta sfuggendo di mano al nostro paese e troppi individui dalle losche intenzioni sono riuniti in un'unica zona. Marina è stupenda, ma rischia di diventare la nuova Stazione Termini/Esquilino di Roma. Lo dico con la tristezza nel cuore e non proseguirò oltre su questo tasto. Ce ne sarebbero di cose da dire, ma forse ancor più da fare. L'azione occorre molto più della parola, ora come ora.
A Marina sorge la chiesa di Santa Eulalia. Volevo visitarla a tutti i costi perché studiai il culto di questa santa in occasione del viaggio in Spagna e, nello specifico, a Mérida di qualche anno fa. L'edificio barocco è un luogo solare e pacifico, rischiarato da una miriade di colori che si espandono e filtrano dai vetri delle cappelle laterali, regalando un'atmosfera quasi mistica.


Il mio animo archeologico è stato però attratto dagli scavi in cui sono visibili le varie fasi del sito, visitabili in un percorso davvero ben ideato.


Per terminare, il complesso prevede anche un piccolo museo ecclesiastico, in cui sono conservati arredi liturgici, dipinti e statue votive.
Inoltrandosi e perdendosi lungo le salite di Cagliari, è possibile imbattersi in resti archeologici che emergono tra i palazzi, come nel caso della distrutta chiesa di Santa Lucia,


oppure in minuscole perle di stampo barocco quale la chiesa di Sant'Antonio.
Via Manno è ricca di negozi: piccole e grandi marche si affiancano ai negozi tipici e di souvenir.
Non potrà passare inosservata la Collegiata di Sant'Anna, la cui facciata risplende di riflessi dorati e rosati alla luce del tramonto, e la cui cupola caratterizza dall'alto il panorama di Cagliari.


La lunga salita - Largo Carlo Felice che prosegue in via di Santa Margherita - conduce al quartiere di Castello, dominato per l'appunto dalla rocca in cui è installata la cosiddetta Cittadella dei Musei, con il Museo Archeologico e le varie aule dove si tengono le lezioni di archeologia.


La visuale da lì è spettacolare: Cagliari si estende ai piedi del monte, immersa e abbracciata dall'azzurrissimo mare.


Grazie alla mia amica Stefy - che non ringrazierò mai abbastanza per avermi fatta sentire a casa - sono riuscita a visitare Marina Piccola, con il suo spettacolare mare azzurro e la spiaggia del Poetto, così bianca in confronto a quella cui sono abituata;


a tutto ciò, si è aggiunta la Riserva Naturale del Molentargius, dove i magnifici fenicotteri rosa passeggiavano placidamente nelle acque delle saline, sotto lo sguardo vigile della Sella del Diavolo.


L'ultimo giorno di permanenza (e di convegno) ho visitato Nora (Pula). La cornice marina gioca sicuramente un ruolo importante nella meraviglia che il visitatore prova giungendo fin davanti alle rovine di questo sito pluristratificato. Un must per chiunque voglia scoprire la storia della Sardegna.


Il mio viaggio, iniziato in maniera piuttosto ansiosa, è terminato con una corsa in aeroporto. Un incidente sull'autostrada ha fatto sì che arrivassi mentre l'imbarco era iniziato. Ho saltato la fila verso i controlli (ringrazio chiunque abbia avuto pietà di me) e corso a perdifiato fino al mio volo, in maniera talmente incosciente da non aver nemmeno controllato il gate, fortunatamente azzeccato.
Una volta salita a bordo, neanche le mie consuete vertigini hanno fatto capolino. Ero talmente esausta che l'adrenalina era scemata, lasciando il posto alla stanchezza. Mentre l'aereo si alzava in volo su una costa illuminata da una miriade di luci, chiudevo persino gli occhi, rilassandomi e sorridendo.
Alla fine, la temerarietà, un pizzico di incoscienza, l'amicizia e la passione per la mia materia hanno prevalso su tutto il resto. Sono approdata a Roma con la voglia di riprendere il mio trolley blu, l'inseparabile zaino, la macchina fotografica e imbarcarmi per il prossimo volo.

N.B. Le foto sono TUTTE state scattate dalla sottoscritta. Ne detengo perciò OGNI diritto ed è severamente vietato usarle senza il mio esplicito consenso.
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